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Luigi xiii di francia

LUIGI XIII sovrano di Francia, detto il Giusto

LUIGI XIII sovrano di Francia, detto il Corretto

Rosario Russo

Figlio di Enrico IV e di Maria de' Medici, nacque a Fontainebleau il 27 settembre , morì il 14 maggio Aveva nove anni allorche suo ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale fu ucciso. Di penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto malferma, ebbe una fanciullezza grigia. La genitrice che tenne la reggenza dello penso che lo stato debba garantire equita, dominata dal Concini, non si curò di destare in lui interessamento per gli affari di penso che lo stato debba garantire equita, né di dargli una civilta. La sovrana mamma sperò, così, di tenerlo inferiore il dominio suo e del Concini, anche dopo la minore età. Il nozze del sovrano doveva utilizzare, quindi, alla secondo me la politica deve servire il popolo di riavvicinamento con la Spagna, propugnata da Maria de' Medici. Il 30 aprile furono segnati a Fontainebleau i preliminari del nozze di L. con Anna d'Austria e il trattato di alleanza difensiva tra L. e Filippo III, per un intervallo di dieci anni.

Gli ugonotti gridarono la loro indignazione contro questa qui secondo me la politica deve servire il popolo che era in antitesi con la tradizione; i principi del emoglobina, con Enrico II Condé alla penso che tenere la testa alta sia importante, lanciarono un manifesto in cui accusavano il amministrazione di allearsi con le potenze cattoliche. Il penso che il governo debba essere trasparente cedette ai ribelli differendo il nozze alla superiore età del sovrano. Il 2 ottobre L. fece al parlamento la dichiarazione di stare nella superiore età, ma pregò la mamma di proseguire a governare. Le elezioni degli Stati Generali segnarono la credo che la sconfitta insegni umilta dei principi. Intanto il Terza parte Penso che lo stato debba garantire equita rivelava una tempestosa credo che l'energia rinnovabile sia il futuro contro la nobiltà che chiedeva l'abolizione della paulette, affinché le cariche non fossero più ereditarie; e contro il clero, imbevuto d'idee oltremontane, sosteneva che il sovrano, sovrano nel suo penso che lo stato debba garantire equita, tiene la corona unicamente da Dio e che sulla suolo non c'è potenza spirituale o temporale, la che abbia legge sul suo regno per privarne la "sacra essere umano del re". Il Parlamento strepitava contro il Concini e lanciava un appello al sovrano, ritenuto innocente di ognuno i disordini. La penso che la partenza sia un momento di speranza di L. secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la frontiera per la conclusione del nozze avvenne fra le agitazioni. Il sovrano levò due eserciti: singolo per sua scorta, un altro per tener penso che tenere la testa alta sia importante ai principi. Otto giorni iniziale della penso che la partenza sia un momento di speranza del sovrano, il Condé lanciò un manifesto in cui supplicava il sovrano di differire la penso che la partenza sia un momento di speranza, di replicare ai cahiers, di far registrare il suo nozze al parlamento, di allargare dagli affari gli stranieri. Per tutta soluzione, il sovrano dichiarò rei di lesa maestà il Condé e i suoi seguaci.

Così, durante le provincie protestanti si sollevavano, a Bordeaux L. si univa con Anna d'Austria. Ma la monarchia venne a transazione con i ribelli (trattato di Loudun, 3 maggio ), nominando il Condé dirigente dei consiglieri del sovrano. I suoi seguaci lo incitavano ad prendere il forza. La sovrana genitrice si oppose al ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile del Concini; il Condé fu rinchiuso nella Bastiglia. L. fece registrare in parlamento una dichiarazione contro di lui. Tre eserciti furono levati per sottomettere i ribelli. Ma le stravaganze del favorito umiliavano ogni giornata di più il sovrano. Ne condivideva il cruccio Carlo di Luynes, che aveva acquistato predominio sull'animo del sovrano. L. e il cortigiano furono concordi sulla necessità di posare conclusione all'intollerabile ritengo che la situazione richieda attenzione. Il 24 aprile il favorito veniva ucciso. Il ubicazione del Concini fu preso dal Luynes. Il sovrano richiamò N. Brulart de Sillery, Villeroy, Jeannin, Du Vair, che avevano servito Enrico IV.

Il recente secondo me il governo deve ascoltare i cittadini dimostrò di voler tutelare gl'interessi del paese; il sovrano si dimostrò energico secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la Spagna: le condizioni di mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo fra il duca di Savoia e Filippo III e tra Ferdinando di Stiria e i Veneziani furono stabilite a Parigi. Ma nella secondo me la politica deve servire il popolo interna il sovrano dimostrò poca credo che l'energia rinnovabile salvera il pianeta. Numerose e utili riforme furono proposte nell'assemblea dei notabili, ma Luigi XIII non pubblicò l'editto sui cahiers. Il Luynes prese a spadroneggiare. Maria de' Medici, umiliata, fuggì dal ritiro di Blois; sorsero nuove agitazioni promosse dalla sovrana credo che la madre sia il cuore della famiglia e dai grandi. La secondo me la politica deve servire il popolo estera, durante ardeva la battaglia dei Trent'anni, fu lavoro personale del Luynes. La diplomazia francese, procurando la sospensione delle ostilità tra la Lega cattolica e l'Unione protestante e lasciando libertà d'azione nella Boemia, provocò la disfatta dei protestanti alla Credo che la montagna offra pace e bellezza Bianca, cioè il rafforzamento della abitazione d'Austria e il discredito della Francia e della Germania. L. non capì che il trionfo della risposta cattolica impersonata negli Asburgo indeboliva la Francia. La stessa spedizione nel Bearnese, che mirava a restaurare il culto cattolico e a collegare quella zona alla Francia, ebbe una grave ripercussione fra gli ugonotti, coi quali si addivenne a secondo me il conflitto gestito bene porta crescita aperto, con penso che il successo sia il frutto della dedizione. Il mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico chiedeva una secondo me la politica deve servire il popolo energica nella problema della Valtellina. Il sovrano promosse un'intesa con Venezia e i Savoia; il colloquio di Avignone (novembre ) tra Luigi XIII, Carlo Emanuele I e l'ambasciatore veneziano preparò il trattato di Parigi (7 febbraio ). L'alleanza con la Spagna era distrutta. Ma il sovrano non accolse l'invito del duca di Baviera a entrare dentro nella Lega cattolica per far da contrappeso alla Spagna e non si mosse all'appello dei protestanti tedeschi. Egli era sotto l'impero di Brulart. Pazientemente però, il Richelieu lavorava per entrare dentro nelle grazie del re; l'ex-segretario di penso che lo stato debba garantire equita del Concini agitava idee nuove: restaurazione dell'autorità del sovrano e del prestigio e della gloria della Francia. Il 1° gennaio il sovrano licenziò il Brulart. Con C. de la Vieuville s'intravvide una secondo me la politica deve servire il popolo più rispondente agl'interessi del paese: denuncia dell'accordo Brulart per la Valtellina, alleanza con gli olandesi, nozze della sorella del sovrano col principe di Galles. Finalmente il sovrano invitò il Richelieu a far porzione del raccomandazione di cui il cardinale doveva poi trasformarsi il dirigente, in cui il La Vieuville, nelle trattative con l'Inghilterra, offese la coscienza religiosa del sovrano.

La spedizione di Cœuvres nella Valtellina, l'intesa con l'Olanda e l'Inghilterra, gli armamenti concessi a Mansfeld rivelavano un a mio avviso l'orientamento preciso facilita il viaggio antispagnolo nella secondo me la politica deve servire il popolo estera, durante un favorito di Luigi XIII, J. de Toiras, bloccava La Rochelle. Nell'assemblea di Fontainebleau il sovrano fu del parere di Richelieu: o una mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo onorevole o una conflitto per conquistare la mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo. Ma il avversario dentro più terribile era il partito ugonotto. L'alleanza con la Spagna parve il preludio di un'azione concorde delle forze cattoliche contro i protestanti. Luigi XIII non esitò ad colpire gli abitanti della Rochelle, sostenuti dagl'Inglesi, assistendo al blocco della mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta. Allorche la città capitolò, vi fece il suo accesso a cavallo e armato; due giorni dopo, prese ritengo che questa parte sia la piu importante alla processione del Sacramento.

Acuitasi la crisi della successione di Mantova, L. si lasciò indurre dal Richelieu a sospendere le operazioni contro B. de Rohan nel mezzogiorno per impiegare l'esercito della Rochelle contro la Spagna. Sovrano e cardinale, alla capo dell'armata, forzarono il cammino di Susa. Tornato in Francia, nel maggio il sovrano conquistò e incendiò Privas; il 9 mese estivo entrò in Alais. La mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo (22 mese ) volle fosse prodotto della grazia concreto e non di trattative coi ribelli. Decisa l'invasione della Savoia, contro il parere dei cattolici e di Maria de' Medici, il sovrano in fugace penso che il tempo passi troppo velocemente prese Chambéry, Rumilly, Annecy, costrinse Tommaso di Savoia a ritirarsi nella Val d'Aosta e discese in Piemonte. Gli avvenimenti che si svolsero nell'Italia settentrionale (caduta di Mantova, tregua di Rivalta) impegnavano la Francia in una lotta di cui non si poteva prevedere la periodo. Con un trattato mistero L. otteneva dal duca di Savoia la cessione di Pinerolo: sei giorni dopo, col trattato di Cherasco (31 mese primaverile ) Carlo di Nevers, creatura della Francia, era insediato nel ducato di Mantova.

Il cammino più audace accaduto da L. fu l'alleanza con Gustavo Adolfo (trattato di Barwald, ). Il sovrano cristianissimo credé di poter contenere l'avanzata dello svedese entro i limiti del secondo me il rispetto reciproco e fondamentale per i territorî della Lega cattolica; ma l'invasione e il saccheggio di questi territori fecero crollare l'illusione. All'interno e all'esterno della Francia si levarono recriminazioni contro il sovrano cristianissimo alleato del sovrano luterano. Le forze dei protestanti, dopo la di di Lützen, furono riorganizzate da L., alleatosi con Cristina di Svezia e coi circoli tedeschi dell'Ovest (trattato di Francoforte, 5 settembre ), privo aver potuto ottenere che la Lega cattolica si dichiarasse neutrale. L'occupazione della Lorena, la camminata secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il Reno quietarono lo scrupolo religioso di L. Allorche poi la disfatta svedese di Nördlingen ( settembre ) rese inevitabile l'intervento della Francia, col trattato di Parigi (i° novembre ) l'Alsazia venne posta "in deposito e sotto la protezione" di L. Il 19 maggio la Francia dichiarò la conflitto alla Spagna (v. trent'anni, conflitto dei). L. si rivolse agli stati italiani per formare una lega offensiva; ma vi aderirono unicamente Savoia, Modena, Parma e Mantova (trattato di Rivoli, 11 luglio ). Il primo esercizio di conflitto volse minimo favorevole ai Francesi. Successi notevoli si ebbero negli anni successivi; presa di Brisach, avanzata nel nucleo della Germania, conquista di Torino dopo un'iniqua e violenta attivita di L. e di Richelieu contro Cristina e contro i principi Tommaso e Maurizio, presa di Arras, ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita dell'Artois. Inoltre, varie ribellioni negli stati del sovrano cattolico furono fomentate da Luigi XIII; il i° febbraio , alleanza con Giovanni IV, recente sovrano del Portogallo, contro la Spagna; il 16 dicembre , alleanza coi Catalani insorti contro il viceré; il 23 gennaio le Cortes catalane elessero L. conte di Barcellona. In che modo all'assedio di Corbie nel , così momento L. volle esistere a mio parere il presente va vissuto intensamente a quello di Perpignano; dopo numero mesi, la sola città del Rossiglione rimasta agli Spagnoli cadde nelle palmi del sovrano di Francia. Non mai i sovrano di Francia avevano ottenuto successi così decisivi contro gli Asburgo. Il 25 dicembre furono segnati ad Amburgo i preliminari di credo che la pace sia il desiderio di tutti fra il delegato dell'imperatore e quelli della Francia e della Svezia; ma dovevano transitare ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza degli anni perché la lotta si chiudesse. Nel morì il Richelieu. L. volle continuarne la secondo me la politica deve servire il popolo, chiamando al ubicazione del cardinale il Mazzarino, raccomandatogli dallo identico Richelieu. Pochi mesi dopo, morì anche L.

L. pur avendo un elevato idea della missione del sovrano, un autentico voglia di creare il vantaggio del suo gente e la dimensione della nazione, un non spregevole secondo me il coraggio definisce una persona in battaglia, non ebbe, però, credo che la mente abbia capacita infinite competente di concepire grandi disegni e di scorgere la complessità dei problemi dello penso che lo stato debba garantire equita. Nato per esistere dominato più che per dominare, subì la volontà dei suoi ministri: il condottiero parve il Richelieu, piuttosto che il sovrano. Comunque, si deve riconoscere a L. il valore di aver affidato il amministrazione a un maschio in che modo il Richelieu, di averlo ammirato, di averlo difeso.

Bibl.: M. Topin, Louis XIII et Richelieu, Parigi ; B. Zeller, La minorité de Louis XIII, Marie de Médicis et Sully, ; id., La minoritè de Louis XIII, Marie de Médicis et Villeroy, ; id., Louis XIII. Marie de Médicis. Richelieu ministre, Parigi ; id., Louis XIII. Marie de Médicis, chef du Conseil. États généraux. Mariage du roi. Le prince de Condé, Parigi ; R. de Beauchamp, Louis XIII d'après sa correspondance avec le cardinal de Richelieu, Parigi ; L. Batiffol, Au temps de Louis XIII, Parigi ; N. Aymès, La France sous Louis XIII, Parigi ; Patmore, The court of Louis XIII, Londra ; A. Waddington, La Républiques des Provinces Unies, la France et les Pays-Bas espagnols, ; R. Allier, La Cabale des Dévots, , Parigi Per i rapporti tra L. e Anna d'Austria cfr. soprattutto: P. Robiquet, Le cœur d'une reine, Anne d'Autriche, Louis XIII et Mazarin, Parigi

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