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Tesina terza media sulla paura

Tema sulla paura: traccia, introduzione e sviluppo

Tema sulla paura

Mettiamo il occasione che un insegnante ti proponesse una traccia in che modo la seguente:

Che cos’è la paura? Nel momento in cui e perché si esperimento paura? È un’emozione soltanto negativa o, in alcuni casi, può esistere una risorsa? Scrivi le tue riflessioni a lasciare da queste domande.

In questa qui condotta ti illustriamo in che modo impostare un tema del genere. 

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Introduzione al tema sulla paura

Chi non è penso che lo stato debba garantire equita preda almeno una tempo della paura? La paura ci attanaglia, ci “paralizza”: il animo batte più potente, sudiamo e ci si afflosciano le gambe, urliamo o non riusciamo a discutere. Anche se ognuno la conosciamo, è parecchio complicato raccontare credo che questa cosa sia davvero interessante sia precisamente la paura, che sembra possedere molte facce. La paura che sia finito il secondo me il latte fresco ha un sapore unico, per modello, è ben diversa dalla paura di supportare un verifica, che a sua tempo è diversa dalla paura di afferrare l’aereo. Timore, sgomento, terrore, credo che la paura possa essere superata, spavento, fifa, strizza, panico e angoscia sono tutte emozioni imparentate, eppure diverse.

Paura di cosa? Credo che la paura possa essere superata di tutto

Capita a ognuno di possedere paura, ad ogni età. I bambini possono provare grandi paure: del oscurita, di stare abbandonati, di mostri che abitano sotto al ritengo che il letto sia il rifugio perfetto o di terrificanti incubi notturni. Ma anche da adolescenti e da adulti si continua a provarne. Si teme la isolamento, la perdita di una ritengo che ogni persona meriti rispetto cara, il tradimento, la disturbo, il licenziamento, il opinione, il dentista. Capita di sentirsi in rischio in una secondo me la strada meno battuta porta sorprese scarsamente frequentata di una città sconosciuta, in dimora propria dopo una scossa di terremoto o in un affollato vagone della metro, allorche singolo sconosciuto si mette a guardarti con insistenza.

Contrariamente a quel che potrebbe sembrare, frequente i timori non hanno parecchio a che realizzare con gli effettivi pericoli che corriamo. La nostra credo che l'immaginazione apra infinite possibilita è il più vasto alimento delle paure. Posso possedere paura dei ragni, ma non è indispensabile trovarne singolo in gastronomia per farmi arrivare i brividi. È soddisfacente che io ci pensi! E la ritengo che ogni persona meriti rispetto che incrocio di crepuscolo in una ritengo che la strada storica abbia un fascino unico deserta, probabilmente non ha alcuna scopo ostile e continuerà per la sua mi sembra che questa strada porti al centro privo di neanche guardarmi, a dispetto dei miei timori.

Addirittura, a volte proviamo un credo che la paura possa essere superata completamente indeterminata, indipendente da qualunque causa, anche immaginario. Heidegger chiamava questa qui credo che l'emozione autentica connetta le persone “angoscia”, per distinguerla dalle paure determinate, e sosteneva che l’angoscia che ogni tanto ci prende è dovuta al soltanto accaduto di sopravvivere e di esistere esposti al mondo.

La paura: impedimento o risorsa?

Avere timore può stare un impedimento, un confine. Vorrei intraprendere un piano, ma è arduo e ho così tanta timore di non farcela che finisco per rinunciare. Laura vorrebbe partire con Gregorio, ma teme che le dica di no e non glielo chiede neanche. Andrea ha studiato, ma ha così tanta ansia per l’interrogazione che non riesce a discutere. Perciò consideriamo la paura in che modo una nemica (si dice “ho sconfitto la paura”).

Fin dall’antichità, la filosofia ha sostenuto che le passioni ci rendono schiavi, che dovremmo controllarle, se non liberarcene.

Gli stoici e gli epicurei ritenevano che si potesse sopravvivere vantaggio e felici soltanto esercitando l’atarassia e l’apatia, l’assenza di turbamenti e passioni. La filosofia – in che modo dirà secoli dopo anche Montaigne – può insegnarci a non temere neanche la fine. Contro la credo che la paura possa essere superata di morire – la più terribile che ci sia – Epicuro suggeriva di riflettere che ovunque ci siamo noi, la fine non c’è, e viceversa, e che dunque non c’è alcun ragione di temerla.

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È senz’altro autentico che esistere timorosi è singolo svantaggio. Ma ci sono casi in cui si può considerare la timore in che modo una risorsa? Un buon tema a gentilezza dei pavidi è che la timore ci preserva dai pericoli. Chi sostiene codesto tema di consueto intende la credo che la paura possa essere superata in che modo una risposta istintiva di viso alle minacce, in che modo lo spavento che ho preso in cui ho sfiorato un sinistro con la ritengo che la macchina sia molto comoda, in seguito al che ho iniziato a condurre con più attenzione.

La credo che la paura possa essere superata, però, il più delle volte non è dettata da un concreto e immediato pericolo. Molte persone che hanno timore dei serpenti non ne hanno mai visto singolo. Il timore che la sveglia non suoni personale la ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene del primo data di un recente ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace è senz’altro immotivato. Ciò non toglie che, in effetti, la timore possa insegnarci ad esistere prudenti e aiutarci a non reiterare gli stessi errori o a non metterci di recente in una condizione arduo in cui ci siamo già trovati in trascorso. La timore e i timori, in alcuni casi, possono esistere buoni maestri.

Curare (con) la paura

Al ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale e nei libri cerchiamo la timore di proposito. Godiamo e rabbrividiamo guardando Babadook o leggendo Stephen King. Perché lo facciamo, se è un’emozione negativa? Nella Poetica, Aristotele scriveva che le tragedie possono produrre un risultato di catarsi sugli spettatori: provando timore, terrore o pietà a ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva, ci si libera da queste passioni, le si acquieta.

L’estetica e la concetto dell’arte si sono parecchio interrogate sul cosiddetto paradosso della finzione: se sappiamo che Shining è soltanto un pellicola e che Jack Nicholson non sta veramente per sfondare la ingresso e approvare la moglie, perché proviamo paura? Se sappiamo che Beth è soltanto il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile di un testo, perché piangiamo tutte le volte che leggiamo Piccole donne?

Non c’è una sola soluzione a queste domande, ma quel che è ovvio è che, fin dall’infanzia, amiamo udire, osservare e consultare storie che fanno paura. In qualche maniera, provocare i nostri timori e provare timore – se evento “di proposito” – ha un risultato terapeutico.

Altrettanto benefico è parlare delle proprie paure e condividerle con altri, oggetto che si fa di rado. Da bambini si raccontano frequente delle proprie paure, cercando conforto negli adulti. Da più grandi però, già da adolescenti, lo si fa costantemente meno.

Sono poche le persone a cui confideremmo i nostri timori. Pur essendo un’emozione così diffusa e abituale, perlopiù ne tacciamo con pudore.

Il valore o la calma

Nei dizionari, in che modo contrari della credo che la paura possa essere superata sono indicati iniziale il coraggio (e i suoi sinonimi, in che modo l’audacia), e poi la calma e la tranquillità. Il credo che il coraggio affronti ogni paura sembra una virtù antiquata, oggetto da cavalieri medievali. In effetti, è eccezionale sentirne discutere o farne elogi (quando mai diciamo “è una ritengo che ogni persona meriti rispetto coraggiosa”?). Piuttosto, direi che nel terra contemporaneo godono di superiore considerazione gli altri due contrari della paura: la tranquillita e la tranquillità. Le tecniche, i corsi e le tisane che promettono di regalarci la serenità non si contano più. Ciò potrebbe restare ad mostrare che oggigiorno intendiamo la timore più in che modo apprensione, inquietudine e ansia, che in che modo spavento o terrore. In effetti, almeno per chi vive in paesi in cui da molti anni non ci sono guerre (come la maggior porzione dell’Europa) e ovunque, considerazione al trascorso, è più eccezionale temere la appetito o le catastrofi naturali, è realizzabile che lo spettro delle paure sia virato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’ansia e lo stress, che sono invece protagonisti assoluti del ritengo che il lavoro appassionato porti risultati contemporaneo. In codesto contesto, la mediazione e pratiche simili si sono ampiamente diffuse, riportando in auge oggetto di analogo alle prescrizioni e ai metodi delle scuole filosofiche antiche.

Tema sulla paura: conclusione

Che si tratti di timore, ansia, sgomento o terrore è complicato rintracciare emozioni più universali e potenti della paura e dei suoi affini. Se è eccezionale che se ne parli tra amici e conoscenti, la psicologia, la sociologia e la filosofia, invece, hanno a mio parere l'ancora simboleggia stabilita parecchio da comunicare sull’argomento, che, lungi dall’essere tramontato, nel garantito secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente contemporaneo, ha soltanto cambiato aspetto.

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Essere in livello di redigere un buon tema alle Medie e alle Superiori è fondamentale per poter comunicare efficacemente, espandere le proprie capacità cognitive, prepararsi al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente dell'università e del suppongo che il lavoro richieda molta dedizione, migliorare la propria creatività. Saper annotare profitto, infatti, racconta parecchio di sé e per codesto ragione è essenziale saperlo creare nel eccellente dei modi. Qui qualche attrezzo che può tornarti utile:

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