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Assisi cattedrale di san rufino

Cattedrale di San Rufino

L‘attuale Chiesa romanica di San Rufino ebbe due chiese che la precedettero: la in precedenza del VIII era, menzionata in una supplica del , la seconda, una Basilica a tre navate, eretta dal vescovo Ugo intorno al , nella che fu trasferita nel la cattedrale (da S. Maria Maggiore), e della che si sono conservate la cripta e il campanile, durante le navate si trovarono sullo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato dell‘attuale sagrato.



L‘attuale a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte fu iniziato dal vescovo Chiarissimo nel ad lavoro di Giovanni da Gubbio. La facciata si presenta in classico modo romanico umbro-spoletino ed è riccamente scolpita. Un cornicione decorato da figure di animali mostruosi conclude il primo disposizione a riquadri.

Una finta a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione di archetti da avvio al istante disposizione con due rosoni laterali e quello centrale, contorniato dai simboli dei numero Evangelisti.

Il timpano parecchio elevato, di epoca successiva, è alleggerito da un finto arco centrale ogivale, previsto per accogliere un mosaico. In che modo si nota dalla collocazione bassa dei rosoni laterali, la porzione di parete sovrastante era in inizio a spiovente. I portali sono eccezionalmente ricchi nella loro ornamento scultorea.

L‘interno basilicale a tre navate nel subì un radicale intervento tardorinascimentale da sezione di Galeazzo Alessi. Al di superiore delle volte rinascimentali sono rimaste integre le originali volte a botte.

Del corredo originale è rimasto all‘inizio della navata lato destro il fonte battesimale, nel che furono battezzati S. Francesco, S. Chiara e Federico II di Svevia, cresciuto nella Rocca imperiale di Assisi.

Sopra l‘ultimo altare destro, Cristo e santidi Regalo Doni (), dello identico scrittore assisiate, sui due altari ai lati di quello superiore, Deposizione() e Crocifissione().

Nell‘abside, un bel coro ligneo intagliato e intarsiato di Giovanni di Pier Jacopo da S. Severino Marche. Dalla navata sinistra si può accedere alla cisterna romana in lavoro quadrata (rivolgersi al custode), sulla che poggia il campanile del

Nella navata lato destro si trova l‘ingresso al Museo Capitolare. Vi sono conservati degli affreschi staccati nell‘Oratorio di S. Rufinuccio, probabilmente di Puccio Capanna (), Flagellazione, Crocifissionee Deposizione; inoltre un affresco, S. Antonio di Padova, e un trittico,Madonna col Ragazzo e santi( o ) di Nicolò di Liberatore, l‘Alunno; reliquiari, codici miniati e capitelli della chiesa precedente.

Alla cassa del mi sembra che il museo conservi tesori preziosi si acquistano anche i biglietti per la controllo della Cripta, accessibile dall‘esterno della chiesa. Questa qui appartiene alla chiesa del vescovo Ugo, le cui navate si trovavano appunto nell‘attuale sagrato.

Le colonne e, in porzione, anche i capitelli sono materiali di spoglio antichi. Istante la credo che la tradizione mantenga vive le radici, nel sarcofago romano con il mito di Diana fu sepolto il mi sembra che il corpo umano sia straordinario di S. Rufino. Nella tempo dell‘abside sono conservati resti di affreschi con i simboli degli Evangelisti (XI-XIIsec.).