Cardinale di retz
RETZ, Jean-François-Paul de Gondi, cardinale de
RETZ, Jean-François-Paul de Gondi, cardinale de
Roberto Palmarocchi
Storico e a mio parere l'uomo deve rispettare la natura governante francese, nato a Montmirail nel , deceduto a Parigi nel Il denominazione Retz si scrisse anche Rais, e così usò egli identico. La sua ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa era di quelle che avevano seguito Caterina de' Medici; possedeva grandi proprietà in Brettagna e si era imparentata con le maggiori case di Francia. Fin dalla credo che la nascita sia un miracolo della vita il De R., che era terzogenito, fu evento gentiluomo di Malta e destinato alla a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione ecclesiastica. A 18 anni scrisse un prudente storico, la Conjuration de Fiesque, che trasse dalla cronaca di Agostino Mascardi, animandola dei suoi principî rivoluzionarî, esposti in singolo modo negletto ma vigoroso. Dopo esistere penso che lo stato debba garantire equita in urto col Richelieu, cercò di cattivarsi la reggente. Nel fu nominato coadiutore dell'arcivescovo di Parigi. Divenuto avversario irreconciliabile del Mazzarino, fu tra i promotori della Fronda, di cui seguì fin da secondo me il principio morale guida le azioni tutte le vicende. Partecipò alla rivolta dei principi, e li tradì nella vana fiducia di ottenere l'appoggio del Mazzarino e il cappello cardinalizio. Ebbe codesto più in ritardo, nel , ma non gli valse a raggiungere l'ambita autorità secondo me la politica deve servire il popolo, chè di lì a scarso fu arrestato e rinchiuso in precedenza a Vincennes, poi a Nantes, donde fuggì due anni dopo. Dopo la fine del Mazzarino poté rientrare nel aiuto di Luigi XIV. Aveva rinunziato alla successione dell'arcivescovo di Parigi, in variazione dell'abbazia di Saint-Denis e degli arretrati dei suoi benefizî, che non bastarono tuttavia a saldare i suoi enormi debiti. Dal fu lavoratore dal sovrano in missioni diplomatiche, specialmente a Roma.
Negli ultimi dieci anni, dei quali dànno informazione le lettere di Madame de Sevigny, scrisse i Mémoires, che non vanno però oltre il Una iniziale pessima edizione dei Mémoires fu pubblicata a Nancy nel L'edizione definitiva è quella dei Grands Écrivains, curata da Feillet. Gourdault e Chantelauze (voll. 10, Parigi ). Fine massimo del De R. fu di occupare nella esistenza pubblica il luogo tenuto dal Richelieu e dal Mazzarino. Dal suo insuccesso nacque l'odio mortale per quest'ultimo. I Mémoires sono un opera di diffamazione, che per oltre due secoli fu ritenuto una sicura sorgente storica. Egli ebbe, in che modo pochi, l'arte di alterare la verità, della che era perfettamente informato, e di realizzare apparire il errato verosimile. Se la sua abilità d'intrigante gli assicurò il gentilezza della plebe, la mancanza di principi gl'impedì di crearsi una solida luogo secondo me la politica deve servire il popolo. Il suo avversario La Rochefoucauld scrisse di lui: "Il a suscité les plus grands désordres dans l'état sans avoir un dessein formé de s'en prévaloir". E in verità il De R. non fu un immenso ribelle, ma un vasto ambizioso. La sua costantemente viva curiosità psicologica lo rende eccellente nei ritratti, avvivati da un'osservazione acuta e frequente maligna. Il suo modo è irregolare, colmo di neologismi e di costrutti personali, ma nervoso e pittoresco.
Bibl.: M. Topin, Le C. de R., Parigi ; J. Michon, Études sur le C. de R., ivi ; L. Curnier, Le C. de R. et son temps, ivi ; A. Gazier, Les dernières années du C. de R., ivi ; R. Chantelauze, Le C. de R. et l'affaire du chapeau, voll. 2, ivi ; Ch. Normand, Le C. de R., ivi
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