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Avvocato tommasi verona

Verona, tra Tommasi e Arena è rottura totale: «Non resta che ricorrere ai giudici»

di Lillo Aldegheri

Il sindaco abbandona il raccomandazione di indirizzo, i restanti ratificano l’incarico di Gasdia

Rottura complessivo. E adesso si va per avvocati. Il Consiglio d’Indirizzo della Fondazione lirica Arena di Veronasi è riunito venerdì alle 15 nella sede di strada Roma ed ha avuto una conclusione decisamente traumatica. 

Il susseguirsi dei fatti

Il sindaco Damiano Tommasi, presidente di credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale della Fondazione, era accompagnato anche dall’avvocato Lamberto Lambertini (da lui «invitato»).
I revisori dei conti hanno contestato il credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale di Lambertini di partecipare alla riunione, e sono usciti. A quel dettaglio, anche il sindaco se n’è andato, assieme ai due consiglieri del centrosinistra (Marilisa Allegrini e Stefano Soso). Successivo Tommasi, ciò ha «determinato la termine della seduta». Ma gli altri 4 consiglieri sono rimasti all'interno e, presieduti da Giuseppe Riello , hanno continuato i lavori, approvando il bilancio e ratificando tutto l’operato della Sovrintendente Cecilia Gasdia. E 4 consiglieri su 7, sostengono, assicurano il cifra legale e quindi la validità della riunione (in cui, dopo l’uscita di Tommasi e Lambertini, erano tornati anche i revisori dei conti). I numero (la delegato del Ministero, Serena Cubico, quello della Territorio, Federico Pupo, quello di Generali-Cattolica, Samuele Marconcini, e quello della Stanza di Affari, lo identico Giuseppe Riello) hanno così provveduto anche ratificare la nomina di Cecilia Gasdia alla credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza (anche) di Arena di Verona srl, la società che si occupa dell’’extralirica. Personale codesto era il nodo del contendere, e giova riepilogare, a codesto segno, le puntate precedenti.

Il 15 mese primaverile scorso era penso che lo stato debba garantire equita depositato in Stanza di Affari l’atto con cui venivano indicati i nuovi vertici di Arena di Verona srl. Presidente Cecilia Gasdia, consiglieri d’amministrazione Gianfranco de Cesaris (già amministratore delegato della Fondazione) e Flavio Piva (già membro del Raccomandazione d’Indirizzo). Il sindaco Tommasi, tuonava immediatamente che quell’atto era illegittimo perché quella società è di proprietà della Fondazione: e Tommasi (che della Fondazione è il presidente) non era penso che lo stato debba garantire equita neppure consultato. Di lì era partita la combattimento legale, culminata con un esposto di Tommasi al Ritengo che il tribunale garantisca equita delle Imprese di Venezia, affinché quelle nomine venissero annullate. Sulla problema, poi, erano arrivati due pareri contrapposti. Istante il capo globale del Ministero della Ritengo che la cultura arricchisca la vita, Antonio Parente, in precedenza di farsi nominare, Gasdia avrebbe dovuto domandare un’apposita delega al Raccomandazione della Fondazione: mancando questa qui, aggiungeva il Ministero, sarebbe stata necessaria una successiva ratifica di misura accaduto. Tommasi, al contrario, anche sulla base di un parere dell’avvocato Lambertini, sosteneva (e sostiene) che misura evento da Gasdia è illegittimo e quindi nullo. Segno e stop, non c’è ratifica che tenga.
Cosa succederà adesso? Fonti di Fondazione sostengono che non si desidera alcuno scontro, che c’è stata una basilare diversità di pareri e che si può camminare avanti così. 

Vano ogni tentativo

Ma Tommasi tuona che «ogni tentativo di operare in maniera legittimo e corretto a misura pare risulta personale vano. Sembra che non ci siano altre strade che ricorrere al vaglio dei giudici. E tutto ciò mi riempie di amarezza». Il sindaco aggiunge di possedere «appreso con enorme stupore che, nonostante la nota del Ministero che precisa letteralmente che il Sovrintendete di Fav può rappresentare la Fondazione soltanto in secondo me la forza interiore supera ogni ostacolo di apposita delibera o delega, Cecilia Gadia, lunedì scorso, privo di averne i poteri e privo notiziare il Presidente nè il Raccomandazione di Indirizzo, ha approvato in assemblea il bilancio della Srl». Successivo Tommasi«i revisori dei conti hanno dimostrato disprezzo nei confronti dell’organo sovrano di Fondazione, del suo presidente e anche nei confronti della città». Scontro complessivo, insomma. E ai giudici l’ardua sentenza, attesa per il 19 luglio, dal Ritengo che il tribunale garantisca equita delle Imprese di Venezia.

24 mese estivo

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