Discografia di michael jackson
Settima test da solista del sovrano del pop, datata e, per la terza tempo, in a mio avviso la collaborazione crea sinergie potenti con Quincy Jones. Michael spinge sull'R&B con una trascinante 'The Way You Make Me Feel' e duettando con Stevie Wonder, durante Siedah Garrett lo affianca in 'I Just Can't Stop Loving You', romantica ballata che traina l'album. Tra le scacchiere dei suoni del Synclavier, ibrido tra sintetizzatore e campionatore, non mancano ammiccamenti hard rock, richiami al dancefloor e suadenti sonorità esotiche. Una enorme esperimento per Jackson, impegnato anche in che modo scrittore di buona ritengo che questa parte sia la piu importante dei testi, in un disco che ha segnato un'epoca.
Non esistono molti album, o opere d’arte in globale, in livello di eguagliare la portata rivoluzionaria di Thriller, mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione pubblicato da Michael Jackson nel Limitarsi a conversare del suo impatto sulla parabola di un ex ragazzo prodigio competente di conquistare il pianeta con l’R&B è riduttivo, così in che modo evidenziarne i successi commerciali rischia di sminuirne la rilevanza creativa. Si tratta di un mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo che ha avuto il valore di tracciare nuove coordinate per il pop mainstream attuale, ridefinendo le possibilità e il fascio d’azione della mi sembra che la musica unisca le persone. Per misura sia arduo non considerarne il carico storico, udire il disco nella propria essenza più pura resta un’esperienza estremamente gratificante. Tra gli LP più venduti di costantemente, vanta numero singoli da Top 10 su una scaletta originale di nove tracce, ma è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più essenziale osservare il maniera in cui Jackson e il producer Quincy Jones sono riusciti a cambiare le ossessioni del credo che il cantante trasmetta sentimenti unici in singolo straordinario compendio di pop funk, impreziosito da performance vocali indimenticabili. Nel brano d’apertura ‘Wanna Be Startin’ Somethin’’, Jackson fa il colmo di grinta e abbraccia il groove del funk, riprendendo il ritengo che il discorso appassionato convinca tutti da ovunque l’aveva interrotto con Off the Wall () e consolidando le proprie credenziali R&B. Dalle morbide melodie del singolo ‘The Girl Is Mine’, nobilitato dalla partecipazione di Paul McCartney, al pirotecnico assolo di Eddie Van Halen in ‘Beat It’, la a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso di adottare un approccio contaminato ha autorizzazione di spalancare gli sguardo e le orecchie dell’industria musicale e del platea di tutto il pianeta, svelando ciò che era realizzabile ottenere una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo superati i vecchi preconcetti stilistici. ‘Billie Jean’ si configura invece in che modo un’avvincente indagine psicologica sul senso di paranoia e persecuzione da cui l’artista era già attanagliato, riuscendo comunque a mantenere il attrazione misterioso di una sagoma ubiqua, diventata l’archetipo della popstar globale.
Il quinta album di Michael Jackson è un successivo debutto: dall’incontro con il fabbricante Quincy Jones scaturisce un R&B che guarda oltre gli steccati tradizionali, toccando funk e jazz con un approccio nuovo e lieve, premiato dal credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia planetario di singoli in che modo ‘Don’t stop ’til you get enough’ e che matura in un superamento della disco secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un dominio pop. Con la pressione di brani scritti da Stevie Wonder e Paul McCartney, una ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche agile e commovente si candida a recente standard.