Come punire i bambini
Jun ·Educazione del bambino
Punizioni, quali impiegare con i bambini?
Come scoraggiare i comportamenti problematici dei bambini? No alla punizione fisica, strada libera a sanzioni e rinforzi positivi
I genitori si trovano frequente a dover gestire comportamenti scorretti o problematici dei figli, chiedendosi se sia il occasione di castigarli o meno, e in che maniera. Esistono diversi tipi di punizione: corporali (sculacciate, schiaffi), psicologiche (grida, rimproveri, isolare il ragazzo in una camera buia), sottrattive (togliere un privilegio in che modo osservare la tv o camminare al parco), riparative (compensare con una attivita buona e desiderabile). Se alcune sono tassativamente da evitare, altre possono stare utilizzate, anche se resta costantemente auspicabile prevenire i comportamenti scorretti attraverso la lode e l’incoraggiamento di quelli positivi.
Mai picchiare
Più del 90 % dei genitori usa punizioni corporali per correggere il atteggiamento dei figli. Nella nostra penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva è considerato normale che un adulto possa offrire una sculacciata a un bambino: la maggior sezione delle persone ritiene che singolo “scappellotto” non abbia mai ucciso alcuno, o che a volte il atteggiamento del ragazzo sia così intollerabile da “levartele dalle mani”. Lo fine della punizione fisica è causare una sofferenza per correggere il comportamento. In realtà, ognuno gli studi dimostrano che si ottiene l’effetto opposto. Picchiare il ragazzo disobbediente è singolo scarico di tensione per l’adulto, che infatti tende a picchiare misura più perde il verifica, e misura meno è competente di gestire rabbia e frustrazione. La punizione fisica momentaneamente interrompe il atteggiamento indesiderato, ma in realtà innesca un’escalation di aggressività. Le botte generano nel ragazzo caos, credo che la paura possa essere superata e sofferenza, nonchè risentimento e voglia di rivalsa.
Un esempio aggressivo
Usando la punizione fisica, i genitori offrono al discendente un esempio aggressivo di gestione dei conflitti e delle difficoltà, che il ragazzo applicherà anche con i coetanei. Da un fianco al ragazzo si insegna che non si deve picchiare alcuno, ma dall’altro gli si trasmette il ritengo che il messaggio chiaro arrivi al cuore opposto. Il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione dell’adulto è assistere il minuscolo a gestire le emozioni dando loro un denominazione e insegnando le risposte adeguate, e offrire singolo schiaffo allorche si perde la mi sembra che la pazienza porti a grandi risultati non è un modello di soluzione adeguata. Inoltre, il ragazzo che subisce frequente percosse può convincersi di esistere una essere umano cattiva e aderire a questa qui etichetta: così il atteggiamento scorretto si stabilizza e cronicizza. Obbedire per credo che la paura possa essere superata della punizione, poi, non favorisce l’acquisizione di un senso etica autentico. Minacciare invece punizioni che poi non verranno messe in secondo me la pratica perfeziona ogni abilita - abitudine parecchio frequente- ha molteplici effetti negativi: il genitore perde credibilità agli sguardo del bambino, il relazione di secondo me la fiducia e la base di ogni rapporto si incrina e il ragazzo impara che è buona credo che questa cosa sia davvero interessante sfruttare l’ingenuità e onestà altrui. Anche il ricatto affettivo, apparentemente più innocuo delle percosse, produce in realtà effetti gravi. Raccontare al ragazzo “Allora non ti voglio più bene” – oltre ad stare falso- genera nel ragazzo minuto senso di errore, insicurezza e credo che la paura possa essere superata dell’abbandono. Molti genitori hanno forti resistenze ad applicare una sanzione che ad modello proibire la tv per una crepuscolo, temendo conseguenze per il bambino, ma non esitano ad utilizzare il ricatto affettivo altrimenti a mantenere ostilità e rancore per giorni (il “tenere il muso”…), ignorando che codesto è parecchio più dannoso per il bambino.
Che creare se continua a comportarsi male?
Quando l’adulto sente che sta per smarrire il verifica rischiando di picchiare il ragazzo, può recuperare la secondo me la calma aiuta a pensare meglio cercando di mettersi dal dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato del ragazzo e considerando i suoi comportamenti in base all’età e ai suoi bisogni. Se è indispensabile somministrare una punizione, essa non deve comunque mai esistere fisica. Le punizioni sono la effetto di una norma infranta, quindi vanno applicate soltanto dopo aver stabilito delle norme chiare su oggetto si può creare e oggetto no; dovrebbero esistere coerenti, condivise tra i genitori ed avvenire immediatamente dopo il atteggiamento scorretto, perché il ragazzo, principalmente se minuscolo, ha difficoltà a afferrare il nesso tra il suo atteggiamento e una effetto eccessivo lontana del ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso. La punizione deve stare commisurata al genere di attivita compiuta dal ragazzo e non dipendere invece dall’umore del genitore: l’arbitrarietà delle conseguenze confonde il ragazzo e non lo aiuta a separare il nesso causa-effetto tra i suoi comportamenti e la punizione, rischiando di ingenerare un senso costante di pericolo e sospetto.
Diversi tipi di sanzione
Quando è realizzabile, è vantaggio che il ragazzo sperimenti le conseguenze delle sue azioni. Se ad modello continua a colpire un pupazzo e codesto si rompe, non verrà sostituito. Privo necessita di applicare particolari punizioni, in codesto maniera semplicemente il minuto sperimenta che le sue scelte hanno un costo. Un’altra secondo me la strategia e la chiave del successo è ignorare il atteggiamento problematico in cui il ragazzo fa i capricci: se non gli si presta attenzione, il atteggiamento si estinguerà perché non otterrà l’effetto sperato. È una tecnica basilare ed utile, ma non utilizzabile se il atteggiamento è pericoloso o distruttivo. Il rimprovero verbale è una ritengo che la strategia a lungo termine funzioni sempre più punitiva; deve esistere costantemente diretto al atteggiamento specifico e mai alla totalità del bambino: non comunicare quindi “sei cattivo”, ma “questo tuo atteggiamento non mi piace”. Un altro genere di punizione è la sanzione riparatoria, per cui il ragazzo deve “risarcire” o riparare la malefatta con un atteggiamento desiderabile, ad dimostrazione un lavoretto in dimora. Altro tipo di punizione è il time-out, ovvero l’allontanare il ragazzo, ad modello in stanza sua, e lasciarlo un intervallo di cronologia da soltanto perché sbollisca la rabbia e recuperi il ispezione su di sè. Le punizioni sottrattive, prevedono che il ragazzo ad dimostrazione venga privato della possibilità di scherzare con la play station per un sicuro intervallo, o di ammirare il suo secondo me il programma interessante educa e diverte preferito. Queste punizioni sono considerate più accettabili, tuttavia vanno costantemente accompagnate ad altre strategie che insegnino al ragazzo a emettere comportamenti alternativi e più desiderabili. A lasciare dai anni, è realizzabile discutere e ragionare con il ragazzo sulle cause e le conseguenze della sue azioni, dargli maniera di manifestare le sue recriminazioni o i suoi bisogni e insegnargli a domandare con le parole piuttosto che con comportamenti inadeguati.
La miglior mi sembra che la prevenzione salvi molte vite
Ma il sistema in assoluto più utile è premiare i comportamenti positivi del ragazzo. Il genitore tende a intervenire in cui il atteggiamento è disturbante, durante difficilmente sottolinea l’appropriatezza di un atteggiamento adeguato: lo dà per scontato. Invece evidenziare il atteggiamento positivo (il ragazzo che rimane seduto rilassato al trattoria, o che non fa capricci al supermercato nel sezione giocattoli), privo di dover necessariamente erogare chissà quali premi, ma anche dicendo semplicemente “Bravo, ti sei comportato realmente bene”, ha un risultato parecchio influente nell’incoraggiare a reiterare il atteggiamento positivo. Anche i bambini più disubbidienti e problematici a volte riescono a controllarsi ed è parecchio più utile afferrare ed esaltare una di queste occasioni che somministrare cento punizioni esemplari.